Il grado di Compagno d’Arte è spesso non
sufficientemente valorizzato nella vita delle officine,
i fratelli lo vivono come una transizione fra il primo
grado ed il terzo, in molti casi si lavora in camera di
Compagno solo per celebrare gli aumenti di salari, tutto
ciò non consente di valorizzare i profondi insegnamenti
che vi sono custoditi.
In ambito cabalistico fra gli aspetti più interessanti sui quali
riflettere vi sono certo la parola di passo Shiboleth, su cui si è
già detto, e la parola sacra Yakhin.
Nella simbologia del tempio di Salomone in relazione all’Albero
della Vita la colonna di Yakhin rappresenta la sephira Netzach,
eternità, vittoria, intese come trionfo della vita eterna sulla
morte.
Riguardo Netzach abbiamo già avuto modo di scrivere in precedenza
qualche accenno, prendiamo in considerazione la parola Yakin in
quanto tale.
Il significato letterale è Stabilità, come noto nel tempio di
Salomone era posta a destra. La parola Boaz, il nome della colonna
di sinistra, significa forza, ben si sposa questo concetto con il
lavoro dell’Apprendista che è prima di tutto esercizio di volontà.
Nel secondo grado il fratello dovrebbe aver acquisito il dominio di
questa qualità e renderla un elemento permanente, stabile del
lavoro. Yakin è la capacità di restare fedele a ciò che ci si è
proposti, l’impegno a percorrere incessantemente la via iniziatica
tradizionale, un impegno assunto in primo luogo con se stessi.
La pima lettera di questa parola in ebraico è la Yod, da ciò traiamo
il suo carattere maschile ed attivo, l’ideogramma della Yod
rappresenta un seme, il potenziale luminoso che se ben coltivato
produce fecondi frutti.
La ghematria è 90 come quello della parola Man, la Manna. Shiboleth
ci richiamava al cum panis, la condivisone fra pari della
conoscenza, Yakhin ci proietta alla fine del lavoro, il pane
condiviso fra i compagni si sublima diventando la Manna, il cibo
concesso direttamente dal divino, una “sostanza” che connette i
piani spirituali e quelli materiali, il cibo concesso direttamente
da dio è un allegoria della conoscenza trasmessa direttamente dal
divino all’umano senza mediazioni. L’essere umano ha ritrovato il
ponte con l’Assoluto che si era rotto a causa della caduta e la
conseguente perdita dello stato edenico.
Un’altra ghematria che si riconnette direttamente al significato
della conoscenza è Maim, l’acqua.
Infine Yakhin condivide la ghematria di Melek, il re, il libero
muratore è re di se stesso, domina le proprie pulsioni, trasforma
ogni energia in una forza in grado di alimentare il lavoro
spirituale.
Il grado di Compagno d’Arte ha già in sé tutti gli elementi che
consentono al libero muratore di percorrere la via regale, è qui che
gli viene indicato che solo attraverso la condivisone delle
conoscenza fra fratelli, egli potrà aspirare al sapere più elevato:
la Manna.
Luca Delli Santi |